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Il peso delle elezioni italiane sull'Euro

Peso elezioni italiane sull'EuroMarzo 2013. Le elezioni politiche italiane pesano su Piazza Affari, sui mercati e sull'euro.
L'esito incerto ha spaventato la Borsa valori che chiude la settimana in forte ribasso. Così come ha inciso in negativo sull'azionario ed ha accentuato il calo dell'euro, che venerdì stava tentando di interrompere al ribasso il valore di 1,30 contro la divisa statunitense.

Il peso delle elezioni italiane c'è stato e si è fatto sentire, il voto ha aperto lo scenario peggiore che gli operatori potessero immaginare.

Dando vita ad un quadro astratto nel quale mancano dei punti di riferimento, senza una maggioranza che serva per formare un governo stabile. Sorgono, quindi, vecchi timori che l'instabilità italiana possa interferire sulla solidità della zona euro. Nel frattempo l'andamento delle spread è salito a quota 340.

Il nervosismo ha coinvolto anche le materie prime (*), che hanno poi ricevuto il colpo di grazia dallo sconfortante dato sull'indice Pmi cinese.

Contromosse dell'Eurozona

Giovedì prossimo sarà importante sapere quali saranno le nuove mosse della Bce per reagire alla recessione economica, all'inflazione, al tasso di disoccupazione che ha registrato un nuovo record negativo e al malcontento sociale crescente in Europa.

In meno di un mese il quadro economico è peggiorato, molti economisti ipotizzano che Draghi sarà costretto ad abassare ancora i tassi d'interesse. Il peggioramento sarà ancora più marcato anche per l'arrivo di "sequester" dagli Usa.

Obama costretto a firmare il sequester da 85 miliardi
Sequester sono i tagli lineari che potrebbero causare una brusca frenata delle ripresa economica. Tagli automatici della spesa che incideranno prevalentemente sulle famiglie della classe media americana.

(*) Numeri settimanali sulle principali materie prime
Il petrolio è sceso a 92 dollari al barile. L'oro è letteralmente crollato a 1.580 dollari l'oncia.

Da Piazza Affari
L'indice Ftse Mib ha registrato un calo del 3,44%, l'All Share ha perso il 3,23%.

Malissimo i bancari con Banca Popolare che lascia il 10,42%, Mediobanca cede il 14,03%, Monte Paschi - che ha emesso i Monti bond - accusa un calo del -9,16%, Unicredit -6,97%, Intesa -6,73%.
Tra i finanziari Mediolanum lascia sul terreno il 9,10%, Unipol perde l'8,77%.
Negli energetici spicca il tonfo di A2A che perde il 10,84%. Tra gli industriali Finmeccanica chiude con un -6,22% e Fiat con un -3,23%.

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