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Rame spinto al ribasso

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Rame spinto al ribassoMarzo 2014. Le tensioni in Crimea non hanno fermato la salita delle borse azionarie e neppure quella delle merci. Tra quest’ultime il petrolio WTI ha raggiunto i 105 dollari prima di ripiegare a 102 $ al barile, mentre l’oro è arrivato a 1350 dollari l’oncia.

Le parole di Mario Draghi dopo il vertice dalla banca centrale di giovedì 6 hanno contribuito a consolidare i progressi, spingendo l'euro a 1,39 contro l’USD.

Inaspettato calo dello yuan

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Inaspettato il calo dello yuanMarzo 2014. L’ultima settimana del secondo mese dell’anno risulta essere piuttosto piatta, solo il valutario ha riservato qualche sorpresa: dopo il discorso della Yellen al Senato Usa la divisa statunitense ha perso nuovamente terreno, tornando sopra 1,38 contro l’euro.
Ancora più inaspettato è stato il calo dello yuan renminbi contro l'USD, passato da 6,04 a 6,17. Un movimento che ci riporta indietro di due anni e che suscita più di un interrogativo sulla politica monetaria cinese.

Dati macroeconomici sotto le attese

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Dati macroeconomici sotto le atteseFebbraio 2014. Nuova delusione per chi sperava in una ripresa globale, i dati macroeconomici USA sono stati al di sotto delle attese e l’indice PMI flash di HSBC sulla Cina ha segnato un sconfortante 48,3 ben al di sotto dei 50 punti che ritraggono un’economia in continua crescita.

Nei cambi il dollaro americano ha reagito negativamente, sfiorando 1,38 contro l’euro, mentre è rimasto sostanzialmente tutto invariato nei mercati azionari.

Scetticismo sui dati cinesi

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Scetticismo sui dati cinesiFebbraio 2014. Gli operatori accolgono con scetticismo i brillanti dati cinesi sulla bilancia commerciale, mentre rimangono sorpresi dall’accelerazione della produzione industriale tedesca.

La crisi di governo italiana non spaventa i mercati, al contrario, Piazza Affari si aggiudica il primato tra i principali mercati europei chiudendo la sessione di venerdì 14 a quota 20.436 punti. Un promettente nuovo massimo annuale per il listino milanese e con il ritorno della divisa unica a 1,37 contro il biglietto verde.

Oro e petrolio su prezzi elevati

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Oro e petrolio su prezzi elevatiFebbraio 2014. Prima ottava del mese parte con più di una turbolenza: dalle preoccupazioni sull’andamento delle economie dei Paesi emergenti, dai dati sull’occupazione inferiori alle attese negli Stati Uniti e dalle perplessità della Corte Costituzionale tedesca sulla legittimità degli Omt.

Malgrado tutto questo Piazza Affari chiude la settimana di contrattazioni con un deciso rialzo (Ftse Mib +1,41% e All Share +1,38%) in linea con i principali mercati europei.

La crisi dei Paesi emergenti

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Crisi dei Paesi emergentiFebbraio 2014. La crisi che sta attraversando i Paesi emergenti, ha portato la prima vera correzione del mercato azionario ed un recupero del biglietto verde, ritornato a 1,3550 contro la divisa unica.

Il dato più evidente, che ha coinvolto tutte le Borse del mondo, è la forte apprensione dei Paesi emergenti per gli effetti del Tapering, Il graduale calo di liquidità della Banca centrale americana, tra l’altro annunciato da tempo, sta avendo maggiori conseguenze su quei mercati che fin qui sono stati i più frizzanti

Investire in Bitcoin BTC la valuta elettronica

Investire in BitcoinBitcoin (BTC) o criptovaluta è una moneta elettronica che è stata introdotta nel 2009 da un personaggio anonimo che si firma col pseudonimo di Satoshi Nakamoto.

Oggi, questa valuta digitale, è considerata al pari di qualsiasi altra moneta, in quanto viene accettata come un normalissimo strumento di pagamento dai più importanti rivenditori mondiali come: Amazon, eBay, Wordpress, aziende, locali pubblici, dal 2013 l'Università di Nicosia accetta il pagamento della retta in BTC, anche a Rovereto, già ribattezzato il comune della Bitcoin valley, dallo scorso 6 dicembre 2017 è il primo comune al mondo ad avere aperto il primo “Comproeuro”. Agenzia di compravendita e punto informativo per i cittadini che vogliono avere maggiori informazioni sui BTC.

Forti movimenti valutari

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Forti movimenti valutariGennaio 2014. Ottava segnata dai forti movimenti valutari che nella giornata di venerdì 24 gennaio hanno toccato l’Argentina e la Turchia.

Nei giorni precedenti abbiamo assistito ad alcune prese di profitto sui principali corsi azionari ed anche ad un recupero del Bund tedesco a conferma del primo segnale risk-off dell’anno.

La prossima settimana si preannuncia molto importante a partire dal cambio EUR/USD, che è tornato a 1,3740, recuperando dal minimo di lunedì 20 che ha registrato 1,3505.

Milano sfiora quota 20mila punti

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Milano sfiora quota 20mila puntiGennaio 2014. Dopo l’annuncio del presidente della Bce che i Titoli di Stato detenuti non saranno valutati a mercato ai fini dei prossimi stress test, ma al valore nominale, le banche europee tirano un sospiro di sollievo, una buona notizia che ha prodotto un balzo dei listini azionari dell’eurozona, soprattutto per Piazza Affari che ha visto l’indice Ftse Mib balzare del 2,05% chiudendo a 19969 punti, poco sotto la soglia dei 20mila punti. Soglia che il listino milanese ha superato nella seduta di mercoledì, quando il Ftse Mib ha scavalcato il muro dei 20mila punti che non vedeva dal 5 luglio del 2011, ossia dal giorno i cui sui mercati iniziò la tempesta della crescita smisurata dello spread tra Btp e Bund.

Quotazioni immutate tranne il petrolio

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Quotazioni immutate tranne il petrolioGennaio 2014. Dopo le festività natalizie le attività riprendono regolarmente ma senza raggiungere grandi mutamenti. Le quotazioni sono rimaste pressoché immutate sia sul mercato azionario sia sulle commodities, ad eccezione del petrolio che è sceso pericolosamente a 92 dollari al barile.
L’oro si è mantenuto attorno ai 1230 dollari l’oncia così come la divisa unica poco discosta dal cambio 1,36 nonostante l’annuncio pre-festivo del tapering statunitense.

Come era prevedibile la Banca centrale europea non ha toccato i tassi così come le dichiarazioni di Mario Draghi non hanno dato nuovi spunti per ulteriori movimenti sui cambi.

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