Marzo 2011. Le tragiche vicende in Giappone hanno portato inizialmente ad una fuga verso i titoli di Stato di Usa e Germania che ha penalizzato tutti gli altri mercati. Quasi subito però, gli investitori, sono rotornati a riversare denaro sulle materie prime.
Tra i non ferossi bisogna segnalare l'incredibile recupero del rame, passato da 8.950 $ a 9.600 nel giro di tre sedute.
Marzo 2011. C'è un legame che accumuna la crisi finanziaria del 2008, le rivolte del Maghreb e il violento tsunami che si è abbattuto sulle coste giapponesi.
Eventi che prima o poi tutti si aspettavano, ma nessuno poteva prevedere quando!
Gli economisti ci hanno sempre detto che che le bolle finanziarie sono destinate a scoppiare. Gli storici hanno sempre ripetuto le l'opressione dei popoli non può durare in eterno. Così come i geologi ci hanno messo all'erta che quando avvengono forti terremoti dobbiamo aspettarci la furia delle acque.
Possiamo quindi prevenire, cercare di limitare i danni. Ma non è possibile prevenire nuovi rischi, come quello capitato nella centrale nucleare giapponese.
Il rischio fa parte della storia dell'uomo e con esso ci sono tutti gli effetti secondari come i mercati economici e finanziari.
Bruxelles Marzo 2011. L'Eurogruppo aumenta il fondo salva Stati per potenziare le difese finanziarie in caso di crisi, ma vengono richiesti impegni più severi per abbassare i debiti pubblici.
L'Europa rafforza le sue difese contro la crisi, premia la Grecia per gli sforzi fatti, punisce l'Irlanda rea di non rivedere il regime fiscale agevolato concesso alle imprese.
Washington Marzo 2011. Il Social Network Twitter è stato valutato 7,8 miliardi di dollari, più del doppio rispetto a dicembre scorso, in un'asta in cui gli investitori hanno pagato 34,5 dollari per ogni azione.
Nell'asta realizzata a dicembre, Twitter, era stato valutato 3,7 miliardi di $.
Marzo 2011. Lo schock petrolifero finora non ha ancora causato danni rilevanti, anzi, ha contribuito a dare una spinta ai mercati dei metalli.
La debolezza del dollaro, stretto tra Trichet, che pare propenso ad aumentare i tassi d'interesse, e Bernanke, che invece lascia aperta la possibilità ad una nuova ondata di Quantitative Easing, stà però fornendo sostegno al metallo rosso e non solo.
Pechino Marzo 2011. La Cina continuerà anche nei prossimi anni una robusta crescita economica, ma il rischio inflazione potrebbe essere un grave effetto collaterale, che andrebbe ad intaccare i redditi dei cittadini cinesi con una conseguente destabilizzazione sociale.
E' l'allarme lanciato dal premier cinese Wen Jiabao in occasione dell'Assemblea Nazionale del Popolo cinese. Secondo la teoria di Wen Jiabao,
Febbraio 2011. Gli effetti della crisi libica hanno portato una ventata gelida sui prezzi surriscaldati dei metalli e del petrolio.
L'avversione al rischio degli investitori ha causato una serie di vendite sull'Lme che ha visto il rame perdere circa 800 $ alla tonnellata dei massimi della settimana precedente e toccare minimi attorono ai 9300, complice anche l'assenza d'acquisti cinesi.
Febbraio 2011. Irlanda ancora in emergenza e nuovamente sotto la lente d'ingrandimento.
E' per causa delle banche irlandesi Angio Irish e Irish Nationwide Building Society che le richieste di prestiti overnight alla Banca Centrale Europea sono arrivati ai massimi da venti mesi a questa parte.
Berlino Febbraio 2011. Axel Weber ha preferito abbandonare la corsa per la Bce, la mancanza di consensi da parte di molti Paesi europei, è il motivo principale che ha spinto il governatore della Banca centrale tedesca a dare le dimissioni. Lo afferma lo stesso Weber in un'intervista al settimanale tedesco Die Spiegel, secondo quanto riferisce l'agenzia Blommmberg.
Febbraio 2011. Il ritorno degli operatori cinesi sul mercato, dopo le festività del capodanno cinese, non ha inciso sui prezzi e neppure sui volumi dei metalli non ferrosi, che restano comunque su livelli piuttosto elevati.
Il rame staziona attorno i 10.000 $, che dovrebbe ridimensionarsi nel breve termine.
La banca centrale di Pechino ha causato questo stato di calma apparente, alzando ancora i tassi di un quarto di punto a inizio mese, una manovra che, se da una parte lascia insodisfatti gli interessi reali della Cina, dall'altra parte ha cautelativamente smorzato l'euforia dei trader.
