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Il nervosismo regna sui mercati

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Il nervosismo regna sui mercatiGiugno 2016. Il nervosismo regna sui mercati che in vista del prossimo referendum sulla Brexit si muovono burrascosi. Alle impennate improvvise fanno seguito le vendite di alleggerimento favorendo la volatilità che è ritornata ai livelli del mese di marzo.
L’indecisione regna sovrana come la riunione di mercoledì della Federal Reserve, la quale pare che abbia intenzione di rialzare i tassi solo dopo le elezioni presidenziali statunitensi.

L’incertezza della Brexit agita i mercati

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Incertezza della Brexit12 Giugno 2016. L’interesse mondiale attende inquieto l’esito del referendum inglese, un piccolo assaggio dell’ipotesi Brexit dalla Ue l’abbiamo percepita nell’ultima seduta di venerdì 10, con le borse europee che hanno bruciato 174 miliardi solamente restando in balia dei sondaggi.

La prossima settimana si annuncia essere caratterizzata da una forte volatilità. Gia da domani il calendario economico ci ricorda il rilascio dei dati cinesi sulla produzione e vendite,

La fuga dal rischio gela le Borse

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La fuga dal rischio gela le BorseGiugno 2016. La prima ottava del mese è stata una settimana da brivido! Il pessimo dato sull’occupazione Usa di maggio rilasciato nella giornata di venerdì scorso (38mila nuovi posti di lavoro contro i 160mila previsti), congela un possibile rialzo dei tassi d’interesse da parte della Fed nell’attesa riunione in programma il prossimo 15 e 16 di giugno.
Stesso clima anche per le borse europee, raggelate dalle deludenti stime di crescita di Francia e Germania. In un clima glaciale la fuga dal rischio gela Piazza Affari che assiste impietrita alle pesanti perdite del settore bancario, come tutte le principale borse europee. Eccetto Londra sostenuta dalle materie prime.

Trader in modalità risk-on

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Trade in modalità risk-onMaggio 2016. Nel forex il cambio eurodollaro ha visto la divisa statunitense sempre più forte nei confronti della moneta unica che ha registrato un minimo a 1,1330. Del resto l’esito delle elezioni austriache ha inculcato negli operatori l’idea che nel referendum del Brexit (il prossimo 23 giugno) la maggioranza dei cittadini del Regno Unito voterà per rimanere nella UE. Ecco che i trader tornano in modalità risk-on e l’azionario USA si riporta sui massimi.

Anche il greggio supera i 50 dollari al barile, prima di correggere fino a 48,7 nella seduta di venerdì 27. Mentre l’oro paga il rafforzamento della valuta americana, scendendo verso i minimi di marzo a 1208 dollari l’oncia.

Come fare soldi nel forex trading

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Come fare soldi investendo nel Forex Trading

L’appiattimento dei mercati lascia sempre meno alternative valide ai risparmiatori che cercano nuove soluzioni per guadagnare, difficile trovare dei prodotti finanziari validi per investire oggi con pochi soldi. Complici la recessione economica ed il crollo anche dell’ultimo baluardo degli investimenti tradizionali: gli hedge fund. Anch’essi in crisi a causa di costi troppo alti e con rendimento medio preceduto dal segno meno.

Ecco che il forex, criptos e altre forme di investimento con le piattaforme dei brokers online,  al momento sono l’unica forma di investimento che potrebbero veramente farti fare soldi.

Il dollaro alza la testa

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Il Dollaro alza la testaMaggio 2016. Torna prepotentemente in gioco il dilemma del rialzo dei tassi d’interesse. Le voci si fanno sempre più consistenti, il primo indizio arriva dalle dichiarazioni rilasciate da alcuni membri del board della Fed, il secondo segnale giunge dai verbali pubblicati mercoledì scorso. Per avere la prova schiacciante attendiamo la terza traccia. Nel frattempo il dollaro alza la testa spingendo la moneta unica a 1,12. Nelle commodity il petrolio continua per la sua rotta sopra i 48 dollari la barile. Mentre l’oro paga dazio chiudendo a 1255 dollari l’oncia.

Piazza Affari ancora claudicante

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Piazza AffariMaggio 2015. Piazza Affari ancora claudicante registra il terzo ribasso consecutivo, in coda alla flotta dei principali mercati azionari che riescono a segnare una variazione positiva.

Nelle ultime sedute di negoziazione sono emersi ancora dubbi tra gli operatori, l’incertezza è motivata sia dai deludenti dati macro trimestrali sia dagli insoddisfacenti numeri delle grandi corporation.

In questo contesto il mercato azionario Usa è comunque riuscito a difendersi bene, con lo SP500 che ha tenuto l’area 2050. Tra le commodity l’oro si è riportato sui 1270 dollari l’oncia, ma la volatilità ha interessato il petrolio.

Le vendite pesano sui listini

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Le vendite pesano sui listiniMaggio 2016. La prima settimana del mese si è contraddistinta dall’insicurezza e da una buona dose di agitazione da parte degli operatori.

Il mercato azionario ha registrato un calo marginale con lo SP500 che arretra di quasi un punto percentuale. Va molto peggio per gli indici di borsa europei, in particolare per la Borsa di Milano che risulta essere la peggiore piazza del vecchio continente, affossata dalle vendite sui bancari e finanziari.
Tra le commodity, la volatilità del greggio resta molto alta:

Petrolio e oro ai massimi del 2016

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Petrolio e oro ai massimi del 2016Maggio 2016. L’ultima ottava di aprile si chiude con il listino milanese in calo, anche se con un parziale inferiore rispetto ai ribassi registrati dagli altri mercati azionari europei, sui quali hanno pesato il calo del Pil Usa e il provvedimento del Boj di non avviare una politica di incentivi all’economia del sol levante.

Delude un po’ tutti la tanto attesa assemblea della Fed di mercoledì scorso. Il risultato è stato un indebolimento del biglietto verde con la moneta unica che si è riportata a 1,14 contro l’USD. La conseguenza è stata che persiste la fuoriuscita di fondi dall’azionario verso le materie prime, con petrolio ed oro che raggiungono i massimi del 2016: il WTI sfonda i 46 dollari al barile, mentre l’oro tocca i 1.280 dollari l’oncia

Worker buy out investire sul lavoro

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Worker buy out investire sul lavoroIn un periodo tristemente dominato dalla recessione economica, sono in molti a cercare diverse soluzioni per contrastare la crisi, l’ultima è il Worker buy out (Wbo), un'operazione che consente ai dipendenti di investire nell'azienda in cui lavorano rilevando la ditta.

Prima però, vorrei fare un passo indietro per evidenziare l’anacronisticità che caratterizza noi italiani in alcune scelte.

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