Mercati che giocano a yo-yo
Febbraio 2016. Volatilità senza precedenti dell’azionario per concludere l’ottava nel solito modo, ossia con l’immancabile segno meno. Un altalena con continui rialzi e ribassi, sembrava che i mercati giocassero a yo-yo. Poi nell’ultima giornata di contrattazioni petrolio e banche hanno trascinato il rimbalzo, ma questo espluà non è servito a cambiare il risultato finale.
Anche questa settimana ha confermato le tendenze di questo inizio mese, lo SP500 ha di nuovo raggiunto i 1.800 punti prima di rimbalzare a 1.850 e con le Borse europee di nuove ai minimi del 2014. Milano, addirittura, è riuscita a fare peggio tornando ai livelli del 2013.
Mercoledì 10 febbraio 2016. La cronaca del martedì nero di ieri comincia dal tracollo della borsa giapponese che perde il 5,4%, per poi dilagare sui listini europei trascinati al ribasso dai bancari. Piazza Affari è la peggiore (-3,21%), a fine giornata le Borse Ue bruciano 130 miliardi di capitalizzazione. Intanto Wall Street stenta sotto la parità, il petrolio resta sotto i 30 dollari al barile, la lancetta del famigerato spread sale a quota 144 e la moneta unica torna a crescere.

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